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[Tolkien] La procreazione e il nucleo familiare

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Messaggio Da Squirrel Gio Dic 29, 2011 7:11 pm

La procreazione e il nucleo familiare

Anche a livello procreativo, le differenze con gli Umani non sono grandi: la gestazione dura, solitamente, qualche mese in più, ma, per il resto, sembra essere simile.
In quale modo, allora, gli Elfi si differenziano dagli Umani, se lo fanno?
L'atto di fare figli, per gli Elfi, è una cosa molto importante, rappresenta un momento della vita che mai scorderanno; è cosí importante perché, nonostante potenzialmente possano procreare senza limiti di vecchiaia, la loro stessa natura li porta verso altre cose, verso l'utilizzo di aspetti diversi della loro natura, aspetti che non riescono a non usare. Che sia l'equivalente elfico della naturale tendenza al cambiamento Umana, volta a rendere più "vario" il tempo vissuto in migliaia di anni?
Quanto detto, porta anche a considerare un altro aspetto, ossia la vita coniugale; una volta generati dei figli, la loro stessa natura, come detto, li portava (ovviamente senza trascurare o ignorare la prole) a dedicarsi ad altro; per questo, non era raro che i coniugi non vivessero insieme per lunghi periodi.
Questa è una profonda differenza dalla concezione di coppia umana, che è più portata a restare insieme, quando può, e a creare un nucleo familiare quanto più compatto (spazialmente inteso), che difficilmente si dividerà, prima dell'allontanarsi dei figli.
La spiegazione di questo fatto potrebbe essere ricercata (almeno parzialmente) nel diverso rapporto con Arda: a parte alcune eccezioni, Arda, per gli Umani, è il luogo dove abitano, un luogo di passaggio (anche se non lo sanno), e hanno la tendenza a impiantarsi in un luogo, e a considerarlo loro; per contro, gli Elfi hanno un profondo legame col pianeta, non sono di passaggio, su di esso, ma fanno parte del pianeta stesso; la vita di Arda è la loro stessa vita, per cui è anche più normale che possano considerare "casa" l'intero pianeta, e che si affezionino e leghino non a un posto particolare, ma a ogni posto che esista.

Riguardo il concepimento e la gestazione dei figli: di solito passa un anno tra il concepimento e la nascita di bambino elfico, sicché le due date sono più o meno coincidenti, ed è il giorno del concepimento che viene ricordato ogni anno. Per la maggior parte questi giorni cadono in Primavera.
Si potrebbe pensare, dato che gli Eldar non invecchiano fisicamente (come ritengono gli Uomini), che essi possano generare figli in qualsiasi momento della loro lunghissima vita. Ma non è così. Perché in realtà gli Eldar invecchiano, anche se lentamente: il termine della loro vita è la vita di Arda, che, benché lunga oltre il computo delle vite degli Uomini, non è tuttavia infinita, così come non lo sono le ere. Inoltre il loro corpo e il loro spirito non sono due cose separate, bensì intimamente connesse. E mentre il peso degli anni, con tutti i loro vari cambiamenti nei desideri e nei pensieri, si accumula sullo spirito degli Eldar, così cambiano anche i loro impulsi e la condotta dei loro corpi. E' questo che intendono gli Eldar, quando dicono che i loro spiriti li consumano; e dicono che per quando giungerà la fine di Arda, tutti gli Eldalie della Terra saranno già diventati come spiriti invisibili a occhi mortali, a meno che non vengano visti da coloro, tra gli Uomini, nelle cui menti non entrino direttamente.
Gli Eldar dicono anche che nel concepimento, e ancor più nella gestazione, dei loro figli è impiegata una più grande porzione e forza della loro essenza, sia fisica che mentale, che nel dare origine a figli mortali. Per questo avvenne che gli Eldar avessero pochi figli, e anche che il loro periodo di generazione si verificasse nella loro giovinezza o nella prima parte della loro vita, a meno che non fossero colpiti da qualche strano e duro destino. Ma, a qualunque età essi si sposassero, i loro figli nascevano sempre entro un breve intervallo di anni dopo il matrimonio. Ché, riguardo al generare, potere e volontà non sono distinguibili, tra gli Eldar. Senza dubbio essi manterrebbero per molte ere il potere di generare, se la volontà e il desiderio non venissero soddisfatti; ma con l'esercizio del potere il desiderio presto cessa, e la mente si volge ad altre cose. L'unione amorosa costituisce infatti per loro grande diletto e gioia, e i "giorni dei figli", come essi li chiamano, rimangono sempre nella loro memoria come i più felici della loro vita; ma essi possiedono molti altri poteri del corpo e della mente, che la loro natura li spinge a esercitare.
Così, benché gli sposati rimangano tali per sempre, essi non necessariamente dimorano o abitano insieme per tutto il tempo; ché, anche senza considerare le sfortune e le separazioni dei giorni malvagi, moglie e marito, quantunque uniti, restano tuttavia persone distinte, ciascuna con differenti doni del corpo e della mente. Eppure a qualunque Elda sembrerebbe cosa crudele se una coppia sposata dovesse venir separata durante la gestazione di un bambino o durante primi anni della sua infanzia. Per questa ragione gli Eldar preferivano concepire figli solo in giorni di felicità e di pace, se potevano. [Op. cit.]



Tratto da Eldalie.it

Traduzione di Claudia "Laurelin" Manfredini, commento di Mornon
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