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Deyanira

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Messaggio Da Admin Dom Gen 08, 2012 6:01 pm

Il mio nome è Deyanira Ilyalisse Calien Elessadil Avalar, ora Anveliceyon Mithalkaer in seguito alle nozze con il Muindor e Mahtar Meldo, Mio Amatissimo Marito e Compagno di vita; e sono una Vanyarin, una delle pochissime che hanno osato allontanarsi dalla propria terra natìa per giungere sin qui, nel Ducato di Lot.


La mia terra, Miridas, si trova al di là del Grande Mare, sul continente di Theylinn, una terra dove la Stirpe Vanyarin è ancora rigogliosa e vive indisturbata, in pace col resto del mondo, da cui, invero, sta quasi del tutto separata, lontano da ogni desiderio di guerra o controversia, da ogni cosa che possa minacciare la sua serenità e la sua sopravvivenza. Una terra d'incredibile bellezza, una città che sorge a ridosso di un grande Lago dalle acque argentee, che si dice abbiano poteri curativi e profetici e sono amministtrate da un gruppo di Nobili Sacerdotesse, la cui Prima Ancella è nella figura della mia sorella maggiore, Nuinen Alatariel.

Mio padre, Celebrian Amdir Elessadil, Comandante della Guardia Reale e Primo Ministro Militare di Sua Maestà la Regina Deydamia, è un Sindar, l'unico Sindar ad essere entrato nella Nostra Stirpe da moltissimi anni. A lui devo non il mio aspetto esteriore ma notevoli parti del mio carattere, quali la Nobiltà d'Animo, la Fermezza, il Coraggio di affrontare difficoltà e sfide, timori e avventure, l'Eleganza di modi, la Caparbietà di portare a compimento i miei progetti, ed il senso di Distacco da tutto ciò che è eccessivamente terreno. Rifuggo la realtà, cullandomi nel sogno...o almeno, così ero usa a fare, prima di far divenire il sogno realtà prendnendo in marito Meldo.

Ma è mia madre la cagione di ciò che sono io ora, una Vanyar tra quelle più pure ancora esistenti a Miridas: Marwen Eledhwen Avalar, "La Luminosa Stella", come la chiama mio padre. Diretta discendente di Ingwë, che per primo ardì allontanarsi dalla Terra Genitrice, e celebrata per la sua bellezza ed i suoi capelli color miele scuro, luminescenti d'oro, come luminescente di candida perla è la sua pelle, e viola intenso come fiore d'Iris il suo sguardo: da lei, ama ripetere mio padre, io ho ereditato l'intero mi aspetto e tutti i miei colori, come da lei ritiene abbia tratto l'immensa dolcezza del mio carattere, sino a spingerlo a soprannominarmi, con un nome che ancor oggi qualcuno mi attribuisce, "Mia Dolce Rosa".


Ma la mia è stata una storia triste, almeno prima di venire qui. I miei amati genitori, Celebrian e Marwen, mi hanno cresciuta con immenso amore, istruendomi nelle più svariate Arti, come si confaceva alla figlia di Nobili: ho dunque appreso l’arte della Musica, con l’Arpa Dorata che mi fu regalata in tenera età, l’arte del Canto, della Pittura, della Poesia, della Letteratura Tragica e Comica, Narrativa e Filosofica, Scientifica e Poetica...le Scienze del Cielo e della Terra, la Danza e l'Oratoria....e soprattutto dell’Erboristeria, che è da sempre la mia più grande passione. Sotto l’esperta guida di mio padre ho imparato a curare ogni possibile malattia usando le piante, a curare piante e fiori finanche crearne di nuovi, a riconoscere veleni e antidoti, senza all’epoca immaginare quanto mi sarebbe stato utile in futuro. Poi, raggiunta la maggiore età Eldar, la mia Regina Deydamia, mia Cugina di prima linea e a me carissima sin dall'infanzia, mi prese con sé come sua Consigliera e Ambasciatrice Reale, e da allora ho trascorso la mia vita alternandomi fra la Corte e la mia Casa, senza mai perdere la mia libertà. La mia amatissima sorella, Nuinen, aveva invece scelto di dedicare la sua vita al servizio delle Sacre Acque del lago....una scelta che purtroppo l’ha portata ad allontanarsi da noi un pò... e ne soffrii, perché nonostante fossimo diverse, la amavo troppo per accettare del tutto che non avremmo potuto essere vicine come prima. Ben presto, però, la Buona Dea decise di alleggerirmi di quel peso....perchè non molto tempo dopo che Ella se ne andò di casa, del tutto inaspettatamente, Mindullin, il mio migliore amico, con cui ero cresciuta, chiese la mia mano, incantevole come in una fiaba. Ricordo ancora quel momento con dolcezza....perchè in fondo lo amavo, anche se per troppa timidezza faticavo ad ammetterlo a me stessa. Furono giorni meravigliosi quelli dei mesi che precedettero le Nozze....che ahimè, sarebbe stato meglio non avvenissero mai, perché m’han portato solo dolore, immenso dolore. Il giorno di Maggio che ci dovevamo sposare, infatti.....lo uccisero, sotto i miei stessi occhi, sotto quell’altare che ci avrebbe dovuto unire e che invece ci divise per sempre. La mia vita credetti finisse quel giorno.... quel giorno infausto che, per il troppo dolore, si portò via anche il figlio che avevo in grembo, concepito dal nostro amore.

E così, dopo un po’, ripresami tanto dal dolore fisico, quanto, anche se meno, da quello spirituale, mi misi in viaggio, decisa ad abbandonare quel posto che ormai non riusciva a comunicarmi null’altro che dolore. E giunsi a Lot. Da allora, la mia vita ha conosciuto momenti di Luce e Buio, avventure e disavventure, Gioie e Dolori immensi...chi mi conosce, anche un poco, qualcosa conoscerà già, in parte sarà stato ed è ancora protagonista della mia Storia. Molti eventi ho visto passare sotto i miei occhi, ma mai ho cercato di perdere la Speranza e la mia Luce, che ora, per beneplacito dei Valar, pare brillare vividissima, sorretta da mio amato marito Meldo, e dai nostri adorati e gioiosi figli Lylandir, Idrial e Silmenel.
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