Myrta

Elen’lla ith

Sono Myrta, figlia di Celeborn - un nandor solido e rassicurante come il nome che porta – e di Mirìel, una bellissima e malinconica Alkaer, il cui viaggio è finito per amore al limitare di un bosco.
Da mio padre ho preso i lunghi capelli dai riflessi ramati come l’autunno. Da mia madre gli occhi verdi, che cambiano colore come il mare.
Sono cresciuta al di qua delle Montagne Nebbiose, in un bosco lontano che per me rappresenta la penombra, un luogo di chiaroscuri in cui ho imparato a distinguere le voci della vita che popola gli alberi, il mormorio delle foglie sfiorate dal vento o accarezzate dalla pioggia.
Ma qualcosa di irresistibile mi spingeva fuori da quel rifugio tranquillo, là dove al crepuscolo si sostituiva la luce piena, le cose avevano confini netti e definiti, i colori erano meno sfumati e l’orizzonte era quasi una sfida. Forte il richiamo del fiume d’argento che costeggiava il bosco e spesso mi addormentavo cullata dal suo suono, mentre il buio inondava il cielo libero e immenso sopra la mia testa. Mi domandavo come sarebbe stato seguire il corso dell’acqua, le cui curve si perdevano oltre le montagne.
E così un giorno sono andata via, miei compagni di strada un liuto e un diario, doni dei miei genitori.
È iniziato così un viaggio di scoperta e conoscenza, che mi ha portato verso il mare tanto amato e rimpianto da mia madre, mettendomi a confronto con la parte più nascosta di me stessa. Un viaggio che ancora non si è concluso.