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[Tolkien] Matrimonio e fidanzamento

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Messaggio Da Admin Gio Dic 29, 2011 9:16 pm

Proprio a causa del loro sviluppo prolungato, gli Eldar non si sposavano prima di molti (umanamente parlando) anni di vita, ma comunque era normale che si sposassero in gioventú; comunque, non per questo il matrimonio era una scelta presa alla leggera, ma, anzi, tale scelta era molto ben considerata, prima di effettuarla, e si faceva solamente col consenso di entrambe le parti.
Quanto detto fa capire l'importanza che questo rito aveva tra gli Eldar, un'importanza tale che, nel corso della storia, si conosce un unico caso di un Elfo che si sia sposato due volte: Finwë, padre di Fëanor.
Un'unione così lunga era anche basata sulla mentalità degli Elfi, che, come detto, si sposavano (e procreavano) per reciproca scelta, non per imposizione alcuna, e portava a una famiglia che si manteneva unita grazie all'affetto che c'era tra i suoi membri, genitori e figli.

Gli Eldar si sposavano per la maggior parte in gioventù, e poco dopo il loro cinquantesimo anno. Avevano pochi figli, ma questi erano loro molto cari. Le loro famiglie, o case, erano mantenute unite dall'amore e da un profondo senso di appartenenza mentale e fisica; e i bambini non avevano bisogno di molto controllo o insegnamento. Di rado vi erano più di quattro figli per casa, e il numero diminuì col passare delle ere; ma persino nei giorni antichi, quando gli Eldar erano ancora pochi e desiderosi di moltiplicare la loro stirpe, Feanor era rinomato come padre di sette figli, e la storia non ricorda nessuno che lo abbia sorpassato.
Gli Eldar si sposavano una sola volta in tutta la vita, e per amore, o almeno per libera scelta da entrambe le parti. Persino quando, nei giorni più tardi, come narrano le storie, molti degli Eldar della Terra di Mezzo divennero corrotti, e i loro cuori oscurati dall'Ombra che incombeva su Arda, di rado si narra nei racconti che essi abbiano mai compiuto azioni lussuriose. [Op. cit.]


Matrimonio e fidanzamento

Dopo quanto sopra detto, sarebbe interessante descrivere come avvenivano il matrimonio e il findanzamento, tra gli Elfi, per rendersi conto di come effettivamente non fossero scelte leggere, e di come, anche tra di essi, esistessero delusioni d'amore (e del loro peso nella storia, in Aman!); a questo punto, penso che il modo migliore sia lasciare direttamente la parola a Tolkien:

Il matrimonio, salvo rari eventi sfortunati o strani destini, era il corso naturale della vita per tutti gli Eldar. Esso si svolgeva in questo modo.
Coloro che in seguito si sarebbero sposati potevano essersi scelti l'un l'altro fin dalla giovinezza, o persino da bambini (e difatti così avveniva spesso in tempo di pace), ma, a meno che essi non desiderassero sposarsi subito e avessero l'età adatta, per il fidanzamento attendevano il giudizio dei genitori delle due parti.
A tempo debito, il fidanzamento veniva annunciato pubblicamente durante una riunione delle due famiglie coinvolte, e i fidanzati si scambiavano anelli d'argento. Secondo le leggi degli Eldar, questo fidanzamento era tenuto a durare almeno un anno, e spesso durava più a lungo. Durante questo tempo poteva essere sciolto in qualsiasi momento tramite una pubblica restituzione degli anelli, che venivano quindi fusi e mai più usati per un fidanzamento.
Tale la legge; ma il diritto di scioglimento veniva raramente usato, ché gli Eldar non compiono una simile scelta a cuor leggero. Essi non si ingannano facilmente riguardo alla loro stirpe, ed essendo i loro spiriti padroni dei loro corpi, di rado vengono sviati da desideri puramente fisici, ma sono per natura continenti e di fermi propositi.
Cionondimeno, tra gli Eldar, persino in Aman, il desiderio del matrimonio non era sempre realizzato. L'amore non sempre era ricambiato; e più d'uno poteva desiderare uno sposo diverso. Riguardo a ciò, unico motivo per cui la tristezza entrò nella beatitudine di Aman, i Valar erano in dubbio. Alcuni ritenevano che esso fosse la conseguenza della corruzione di Arda, e dell'Ombra sotto cui gli Eldar si erano risvegliati; poiché da essa soltanto, dicevano, provenivano il dolore e il disordine. Altri ritenevano che esso fosse insito nell'amore stesso e nella libertà di ogni fea, e che fosse un mistero della natura dei Figli di Eru.
Dopo il fidanzamento, spettava ai fidanzati stabilire la data del matrimonio, non prima che fosse passato almeno un anno. Quindi, durante un banchetto, cui di nuovo partecipavano entrambe le famiglie, si celebrava il matrimonio. Alla fine del banchetto i fidanzati si facevano avanti, e la madre della sposa e il padre dello sposo congiungevano le mani della coppia e le benedivano. Per questa benedizione esisteva una formula solenne, ma nessun mortale l'ha mai udita; tuttavia gli Eldar dicono che Varda vi fosse invocata a testimone dalla madre e Manwe dal padre; e inoltre che vi fosse pronunciato il nome di Eru (cosa che raramente veniva fatta in altre occasioni). Quindi i fidanzati si restituivano gli anelli d'argento (e li conservavano in seguito); ma in cambio ricevevano l'uno dall'altro sottili anelli d'oro, che venivano indossati al dito indice della mano destra.
Tra i Noldor vi era anche l'usanza che la madre della sposa donasse allo sposo un gioiello appeso a una catenella o ad una collana, e che il padre dello sposo facesse un dono simile alla sposa. Questi doni venivano talvolta scambiati prima della festa. (Perciò, il dono di Galadriel ad Aragorn, dato che ella faceva le veci di madre di Arwen, era in parte un dono sponsale, e pegno del matrimonio che si sarebbe successivamente celebrato).
Ma queste cerimonie non erano riti indispensabili al matrimonio; erano solo un modo cortese con cui si manifestava l'amore dei genitori, e con cui veniva pubblicamente riconosciuta l'unione, che univa non solo i fidanzati, ma anche le loro famiglie. Era l'atto dell'unione corporea a realizzare pienamente il matrimonio, e dopo di esso il legame indissolubile era completo. In giorni felici e in tempo di pace veniva ritenuto scortese e sprezzante nei confronti dei parenti rifiutare queste cerimonie, ma era tuttavia assolutamente legale che due Eldar, entrambi non sposati, si sposassero così, per libero consenso da parte di entrambi senza cerimonia o testimoni (salvo lo scambio delle benedizioni e l'invocazione del Nome); e l'unione così stabilita era ugualmente indissolubile. Nei tempi antichi, in periodi travagliati, durante la fuga o l'esilio o una vita errabonda, spesso i matrimoni si svolgevano in questo modo. [Op. cit.]


Si può facilmente notare come la concezione di matrimonio e fidanzamento sia diversa da quella tipicamente umana, che, per ovvi motivi di tempo, può dedicarvi un periodo inferiore; inoltre, non sembra essere presente l'aspetto del "promesso sposo", molto comune tra di noi nei temi passato, e generato, per lo più da motivi di interesse. Quindi, un maggiore peso dato alla libertà di scelta del singolo, e ai suoi sentimenti.


Tratto da Eldalie.it

Traduzione di Claudia "Laurelin" Manfredini, commento di Mornon
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